Origini del presepe

Il termine presepio deriva dal latino praesepium o praesepe;

mangiatoia posta in una stalla.

Sebbene sia da considerare presepio anche il dipinto o il bassorilievo con la Natività,

l'adorazione dei pastori e quella dei Magi,

si intende con questo termine la rappresentazione a tre dimensioni che dell'evento biblico

si fa nelle chiese e nelle case tra il Natale e l'epifania con ricostruzioni ambientali e statuette di varia materia.

Nato,secondo una tradizione angiografica plausibile, da un primo presepio vivente che San Francesco,

a Greccio (Rieti) mise insieme nel Natale del 1223, il suo uso si diffuse lentamente

dando spinta anche ai laudesi e alle sacre rappresentazioni.

Fu poi l'ordine Francescano e successivamente i domenicani e i gesuiti che diedero,

non solo in Italia, dall'Alto Adige alla Sicilia,

ma in tutta l'Europa centrale impulso alla costruzione di presepi divenuti talora permanenti,

sia a figure mobili, sia fissi, in pietra o in terracotta,

spesso di gigantesche dimensioni, tipici dell'Italia centromeridionale.

Il più antico presepio d'Italia almeno in parte conservato può considerarsi quello dell'oratorio del

Presepio sotto la Cappella Sistina in Santa Maria Maggiore a Roma, modellato nel 1280 circa da Arnolfo di Cambio;

sono superstiti i tre Magi, San Giuseppe, il bue, l'asino; rifatti la Madonna e il Bambino nel XVI sec.

Tra le più recenti rappresentazioni della Natività non è difficile ammirare delle opere di artisti contemporanei ambientate

in luoghi particolari come grattacieli ultramoderni o periferie di metropoli,

riconoscendo tra i tanti pastori alcuni personaggi famosi; da Clinton a Ciampi, da Totò a Troisi etc.

 

 

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