Lettera di Natale per chi Mi Ha Giudicato, Per Chi Mi ha Ferito e per Chi Mi Ha Tradito
(dal Web)
NON giudicare chi si fida di te …
piuttosto accompagnalo come un angelo
custode, silente e sincero. Nella vita c’è sempre
qualcuno che ti ferisce, che ti tradisce, che ti inganna o che,
in poche e tristi parole, ti spezza il cuore. A volte, e questo non
capita così di rado, quel qualcuno è una persona importante, è una
parte della tua vita, è un affetto che sentivi vicino e speravi di conservare per
sempre immutato e intangibile. La vita ci insegna, però, che nulla è inviolabile, nessuno
resta uguale
nei sentimenti e nei bisogni,
e sempre per ricevere amore occorre
dare affetto, perché l’amore è un equilibro che si
raggiunge solo nella reciprocità affettiva. C’è ancora
qualche cosa da dire a chi sembra non amarci più? <<Tutto cambia,
anche le persone e con loro i sentimenti! Si cambia perché cambiano le strade
della vita … e la vita, per quando si scelga e si orienti, spesso ci costringe a seguire vie
sconosciute, a volte buie, non di rado imprevedibili o diverse da qualunque nostra aspettativa.
Ci sono
persone che su quelle vie
vorremo incontrare ma ci sono
anche persone che non avremo mai voluto
lasciare, persone che non dovrebbero guardarci di schiena
mentre andiamo via ma che dovrebbero tenerci la mano, restare
al nostro fianco, sostenerci, consigliarci semplicemente accompagnarci.
E’ più difficile accompagnare che vivere: chi vive cammina e sceglie il passo, la strada,
la curva, salta il fosso o ci cade, inciampa e resta a terra o si rialza; chi accompagna non decide
ma sta, sta come un angelo che vola silente più che sussurrare al cuore non può fare. Accompagna una madre,
accompagna
un padre, accompagna
un fratello o un amico chi cade non è
l’accompagnatore che nel momento del bisogno ha
il duro compito di sostenere; chi sceglie non è l’accompagnatore che
ha il difficile ruolo di seguire; chi fa bene o sbaglia non è l’accompagnatore che pure è
costretto a soffrire quando non può che constatare una scelta sbagliata. L’accompagnatore, chiunque esso
sia, non può e non deve giudicare. Il consiglio è cosa ben diversa dal giudizio, il consiglio è un’interpretazione della
vita che nessuno
può imporre ad
un altro. Ci sono
momenti nella
vita di un
sentimento a
due in cui l’accompagnatore
è costretto al silenzio ma sempre, se prova affetto ed ama,
deve rendere all’altro la forza del proprio cuore come
appoggio e supporto. A te che mi hai giudicato,ferito,
lasciato mentre andavo per la mia strada … oggi
ti chiedo di guardare al mio cammino non per
giudicare il mio operato ma per sentire la
forza che il mio cuore lascia pulsare in
ogni passo.Una buona mamma, un buon papà, un buon fratello, un buon amico non si giudicano reciprocamente ma si amano semplicemente e l’amore non
dipende dalle scelte o dagli atteggiamenti dipende dal cuore. Nella storia personale chi ama col cuore non può giudicare gli altri ma solo supportarli sinceramente.>>
(dal Web)