Conosciamo tutti le tradizioni natalizie
italiane,
quelle consuetudini legate al Natale che
ormai in qualche
modo sono entrate a far parte delle
nostre abitudini.
Sappiamo molto poco invece di come
si festeggia il Natale nel mondo:
sono tante infatti le curiosità e le
usanze legate a questa festa
alcune più simili alle nostre, altre
certamente più distanti.
Il Natale, celebrazione religiosa che
commemora la nascita di Gesù,
si festeggia ogni anno il 25 dicembre,
secondo il calendario gregoriano.
Le origini di questa festa sono
abbastanza avvolte dal mistero:
molto probabilmente deriva dall’antica
Roma dove, proprio il 25 dicembre,
si celebrava il Natalis
Solis Invicti, cioè
la rinascita del sole,
che coincideva con il solstizio
d'inverno.
Con l'avvento e la diffusione del
Cristianesimo le feste pagane furono
sostituite
e soppiantate da quelle cristiane e
poiché l’immagine di Cristo veniva
spesso associata a quella del Sole,
fu stabilito che la sua nascita fosse
proprio il 25 dicembre.
Tradizioni e curiosità sul Natale nel
mondo
Nella cultura cristiana le usanze legate
al Natale sono note e comuni a tutti
noi: siamo soliti infatti
decorare le nostre case con alberi di
Natale, luci, presepi, preparare pasti
da condividere
in famiglia e scambiarci dei regali.
Ma
come si festeggia il Natale nel resto
del mondo?
Le tradizioni e le curiosità sul Natale
sono davvero tantissime.
Se guardiamo alla vicina Svizzera
per
esempio possiamo trovare la
tradizionale ClauWau
,
ovvero il campionato del mondo di Babbo
Natale.
squadre di Babbi Natali provenienti da
tutto il mondo
si sfidano in diverse gare, quasi come
fossero delle Olimpiadi. In
Spagna
invece è molto diffusa l’usanza del Caga
Tio,
un piccolo ceppo di legno sorridente che
viene sistemato
vicino al camino e la sera della vigilia
espelle
letteralmente i regali dalla parte
posteriore
Ma se ci allontaniamo ancora troviamo
tante altre tradizioni
e curiosità legate al Natale non meno
bizzarre.
Il doppio Babbo Natale dei Caraibi
Se la notte tra il 24 e il 25 dicembre
siamo abituati ad aspettare l’arrivo di
Babbo Natale,
nel Suriname i bambini che sono stati
buoni possono ricevere la visita di ben
due portatori di doni. Ebbene sì,
nei Caraibi esistono per tradizione due
Babbi Natale,
uno bianco chiamato comunemente San
Nicola,
ereditato dalla denominazione olandese,
e uno nero, tipicamente locale, chiamato
Goedoe Pa,
che lascia doni e poesie ai bambini non
sotto l’albero ma vicino le scarpe,
purché
siano state perfettamente lucidate la
sera prima.
La Noche de Los Rabanos in Messico
La
Noche
de Los Rabanos è
una tradizione messicana profondamente
legata al periodo natalizio.
Letteralmente significa
“Notte
dei Ravanelli”
e si tiene il 23 Dicembre: le sue
origini sembrano basarsi
sull'antica usanza della cultura
contadina messicana di incidere i
ravanelli
dunque si tratta di una tradizione che
non ha radici specificatamente
religiose.
Lo scopo di questa abitudine voleva
essere quella di attirare clienti ai
quali
vendere poi frutta e verdura.
Con il tempo si è trasformata in una
vera e propria tradizione:
ogni 23 dicembre quindi gli artigiani
locali
competono tra loro intagliando i tipici
ravanelli in elaborate sculture e
la migliore fra tutte viene premiata con
un premio in denaro.
Tradizioni di
Natale in Africa
In Africa le
festività natalizie coincidono con il
periodo della raccolta del cacao,
infatti in molti paesi
il
Natale si celebra
il 7 gennaio
secondo
il rito della Chiesa copto ortodossa. In
queste zone è
davvero raro
trovare gli abeti per allestire il
caratteristico albero di Natale,
infatti
spesso si decorano le palme o si creano
decorazioni con le foglie di palma.
Non bisogna
dimenticare inoltre che in Africa,
a
dicembre e gennaio è piena estate: nella
maggior parte dei paesi dunque
si festeggia in
spiaggia con fiaccolate, danze e canti
natalizi tradizionali.
La tradizione del pollo fritto in
Giappone
In Giappone,
sebbene meno dell’1% della popolazione
sia cristiana,
il Natale è
comunque stato adottato con entusiasmo,
complice
probabilmente il fascino che l'Occidente
esercita sulla popolazione
I giapponesi hanno
infatti il loro
Santa
Kurosu,
trascrizione
fonetica di Santa Claus, e non
rinunciano alle decorazioni tipicamente
natalizie. Coincidenza
vuole che il 24
dicembre in Giappone cada la
Sei
Naru Yoru,
letteralmente
"notte santa" ma anche "notte del
sesso",
dunque più il
Natale come lo intendiamo noi, la
festività
è una sorta di san
Valentino, una serata da trascorrere in
compagnia di chi si ama
La
sera del 24 dicembre è tradizione
condividere con il proprio partner una
torta
di panna e fragole
,
i cui colori –
bianco e rosso – rimandano alla bandiera
nazionale e sono simbolo di buon
auspicio.
Ma la tradizione
Giapponese più nota legata alle
festività Natalizie è senza dubbio
quella
del pranzo di
Natale a base di
pollo
fritto che
trova origine nel 1974,
quando KFC approdò
in Giappone e lanciò la campagna di
marketing “Kentucky for Christmas”:
la pubblicità
riscosse così tanto successo che
mangiare il pollo fritto è ormai
diventato un’usanza consolidata.
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